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IL RITO DEL CAFFÈ ESPRESSO DIVENTA COMUNITÀ PER CONQUISTARE L'UNESCO                                                                               

  •        Parte il primo ottobre la campagna a sostegno della candidatura del Caffè Espresso Italiano a Patrimonio Immateriale dell'Umanità.
  •        L'iniziativa ha l'obiettivo di raccogliere firme e contributi artistici per la redazione di un e-book
  •        La comunità è sostenuta dal Consorzio di Tutela Del Caffè Espresso Italiano Tradizionale

 

In occasione della Giornata Mondiale del Caffè in programma per il prossimo primo ottobre 2020, il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale annuncia la nascita della "Comunità del Rito del Caffè Espresso". Un passaggio fondamentale perché proprio questa Comunità sarà al centro di una campagna a sostegno della candidatura del Caffè Espresso Italiano a Patrimonio immateriale dell'Umanità presso l'Unesco.

L'iniziativa in questione prevede l'avvio di una raccolta firme sul sito www.ritodelcaffe.ite il coinvolgimento di tutti i componenti della Comunità stessa invitati a partecipare, con un proprio contributo, alla creazione di un e-book. Tutti gli amanti dell'espresso potranno esaltarne il ruolo di straordinario espediente narrativo e raccontare un'esperienza personale legata al rito quotidiano per eccellenza, sotto forma di poesia, fotografia, racconto scritto o disegno, partecipando attivamente alla scrittura di quello che sarà una vera e propria raccolta scaricabile gratuitamente dai canali ufficiali della Comunità. 

"Quello del caffè espresso in Italia è molto più di un rito quotidiano - spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del CTCEIT – Attorno a questo semplice gesto che milioni di italiani compiono ogni mattina ruota una parte fondamentale della nostra cultura e della nostra socialità. È un modo per ciascuno di noi di sentirsi parte di una comunità ed è anche il motivo per il quale noi, tutti insieme, intendiamo sostenere e tutelare un rito legato alle nostre tradizioni e alla nostra storia, che ci rappresenta e identifica in tutto il mondo".

"Questa Comunità nasce per mettere insieme gli operatori e gli artigiani della filiera produttiva, i consumatori e tutti i cittadini che in Italia e all'estero praticano quotidianamente il Rito del Caffè Espresso Italiano - aggiunge Luigi Morello, Presidente del Comitato Scientifico del CTCEIT - E non solo. Quello che abbiamo voluto fare è stato anche raggruppare tutte le comunità regionali del caffè, unendo tutto il Paese. Ognuna di queste ha le sue peculiarità e le sue abitudini di consumo ma tutte sono accomunate dagli stessi valori: inclusività, cultura, socialità, storia e tradizioni".

 

 

 

Il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale nasce il 15 settembre 2014 a Treviso con l'obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il Caffè Espresso Italiano Tradizionale presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè, quali torrefattori, produttori di caffè e di macchine per il caffè e di altre attrezzature inerenti alla produzione o erogazione del caffè che condividano lo scopo consortile ed abbiano la sede e la produzione in Italia. Il Consorzio è composto da imprese del settore sparse nel territorio nazionale, e da alcuni enti che sostengono con convinzione questo progetto, tra gli altri il Gruppo Italiano Torrefattori (socio costituente), laFederazione Italiana Pubblici Esercizieil Comitato Italiano del Caffè. Dal 2015 ad oggi il Consorzio è impegnato anche nell'ottenimento della candidatura all'UNESCO per il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell'Umanità del Caffè Espresso Italiano Tradizionale.

 

Per ulteriori informazioni www.espressoitalianotradizionale.it

 




Merano WineFestival non si ferma e dal 6 al 10 novembre va in scena con un'edizione straordinaria organizzata con coraggio e determinazione dal patron Helmuth Köcher.

La 29^ edizione è un omaggio alle origini e torna "Back to the roots" alla prima manifestazione, quella del 1992. Sicurezza, organizzazione e sviluppo digitale sono gli elementi chiave di un'edizione dal format tradizionale, ma sempre nuova nei contenuti e nelle opportunità per i produttori e i visitatori.
  
Presentato con una conferenza stampa digitale in diretta Facebook il programma della 29^ edizione di Merano WineFestival, la manifestazione simbolo del panorama wine&food di eccellenza che dal 6 al 10 novembre celebra i migliori vini e prodotti gastronomici selezionati da Helmuth Köcher, The WineHunter e patron dell'evento. In un anno particolare come questo, l'obiettivo principale è quello di mantenere un format tradizionale con produttori e visitatori in presenza; un'edizione che ricordi le origini dell'appuntamento meranese, arricchito da contenuti digitali dedicati a produttori e ospiti, con insieme il desiderio di coinvolgere ancor più la città di Merano, valorizzando la sinergia tra i settori dell'enogastronomia e del turismo. Grande attenzione inoltre alle norme anti-Covid che verranno rispettate grazie ai ticket giornalieri che permettono la turnazione in due fasce orarie di visita, alla presenza di un centro medico e un Sanitary Gate all'ingresso per la sanificazione.
 
In diretta Zoom e in streaming su Facebook, Helmuth Köcher ha presentato oggi il programma di questa esclusiva edizione di Merano WineFestival che affronta con coraggio e organizzazione le normative anti-Covid in termini di salute e sicurezza. Assieme a lui, Ingrid Hofer presidente dell'azienda di soggiorno di Merano che ha ricordato l'importanza dell'evento come strumento di valorizzazione della città di Merano e risorsa per l'intero comparto turistico.  A seguire, Angelo Carrillo ha presentato la 4^ edizione di Naturae et Purae bio&dynamica e Wild Cooking durante la quale interverranno esperti di vini e alimentazione naturale e fermentata e che quest'anno ha come tema centrale MADRE NOSTRA con un focus particolare sul lievito madre. Dante Stefano Del Vecchio, coordinatore Campania, ha sottolineato l'importanza di Merano WineFestival come possibilità di rinnovamento per tutto il settore food&wine che in questo momento ha bisogno di ritrovare nuova fiducia. Renzo Gasparelli ha poi presentato Merano WineFestival digital e il progetto di WineHunter Hub la piattaforma digitale in cui operatori e visitatori potranno interagire con i produttori e ricevere tutte le informazioni sui vini e sui prodotti di Food Spirits Beer presenti a Merano WineFestival per tutta la durata dell'evento e oltre l'evento stesso, nonché un e-commerce dedicato; uno strumento che permetterà di amplificare l'esperienza Merano WineFestival in modalità 'smart' e per il quale è previsto un pre-opening il 14 ottobre. Altra novità dell'edizione 2020 è il progetto The WineHunter Tour che è stato presentato da Andrea Pilotti di 5-Hats; un viaggio a tappe tra i borghi italiani per portare l'esperienza di The WineHunter e valorizzare sempre più le produzioni locali in una sinergia tra comparto enogastronomico e turistico. A seguire è intervenuto Stefano Bragatto direttore di Radio Monte Carlo, radio ufficiale della manifestazione per il terzo anno consecutivo, presentando i collegamenti giornalieri di Maurizio Di Maggio a raccontare l'atmosfera dell'evento e la possibilità di vincere gli ingressi al festival per i radio ascoltatori. Infine Lorenza Vitali di Xenia – Emergente Sala che ha presentato il concorso che premia i migliori giovani maître d'Italia nella cornice meranese. Per quanto riguarda il programma, confermati i classici spazi di The WineHunter Selection dedicati a Wine e Food Spirits Beer (i produttori sono divisi in session 1 venerdì e sabato e session 2 domenica e lunedì), Naturae et Purae e bio&dynamica (quest'anno presente ogni giorno con diversi produttori, da venerdì a lunedì all'Hotel Terme Merano e martedì nel Kurhaus), The WineHunter Area (da venerdì a lunedì sul palco del Kursaal e in diversi hotel meranesi), Catwalk Champagne & more (martedì, con Champagne, bollicine italiane metodo classico e prodotti di culinaria). E ancora, l'iniziativa WineHunter Hotel Safari (in una decina di hotel meranesi da venerdì a lunedì) e l'appuntamento con Merano WineCitylife (fuori salone aperto a tutti in città). Grandi novità in termini di organizzazione per il rispetto delle norme anti-Covid: dall'ingresso contingentato, previa registrazione, su due fasce orarie (dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00), alla presenza di un ambulatorio medico, dal Sanitary Gate per la sanificazione all'entrata.
 
Il patron di Merano WineFestival ha annunciato infine un'altra esclusiva novità che riguarda la prestigiosa guida The WineHunter Award 2020: il riconoscimento ufficiale di Merano WineFestival, che premia i vincitori degli Award ROSSO, GOLD e PLATINUM, la TOP 5 del vino di ogni regione e le liste TOP 100 dei vini e TOP 50 di Food Spirits Beer, sarà in questa occasione disponibile per la prima volta in formato cartaceo.

Ticket Online: https://meranowinefestival.com/tickets/


Monza Wine Experience 2020 saluta e dà appuntamento al 2021

Si è conclusa con un grande successo di pubblico la seconda edizione della MONZA WINE EXPERIENCE. La manifestazione monzese si conferma un raffinato polo d'attrazione per gli amanti del vino e per chi vuole conoscerlo meglio.

 

Si è conclusa con grande favore di pubblico, domenica 20 Settembre, la Seconda Edizione di "Monza Wine Experience", la manifestazione che dal 14 ha portato in città i colori e i sapori tipici della Vendemmia, accogliendo - nei diversi appuntamenti - cultori e appassionati di vino alla scoperta di eccellenti vini Italiani e d'oltralpe.

«Monza Wine Experience si consolida e sale di livello puntando ancora di più alla qualità - commenta l'Assessore alla Cultura Massimiliano Longo - È un progetto di successo perché risponde alle esigenze dei produttori e punta non solo a fornire una vetrina alle cantine di tutta Italia, mettendole a confronto con il meglio delle produzioni locali, ma soprattutto a far crescere la cultura del vino e la conoscenza della nostra città, valorizzando luoghi unici e straordinari».

I numeri spiegano bene  il successo della manifestazione: già nella serata d'apertura ufficiale, il 17 settembre, con il Brindisi Franciacorta e le degustazioni nelle Boutique del centro oltre 2.000 persone hanno goduto una Monza di fine estate, arricchita da punti di degustazione open air presidiati dalla professionalità dei Sommelier dell'Associazione Italiana Sommelier -AIS.

La Monza Wine Experience si era avviata lunedì 14 settembre con i menù con vini in abbinamento predisposti da diciannove tra i migliori ristoranti di Monza. In questi sette giorni di appuntamenti dedicati al gusto, i ristoratori hanno dato il meglio di sé, proponendo speciali menù degustazione costruiti per meglio esaltare le caratteristiche dei vini partner del progetto.

Le Masterclass, tenute sotto le suggestive arcate dell'Arengario, sono state seguite da oltre 300 persone. Il fitto calendario di questi incontri ha portato la giusta dose di charme e professionalità tra i molti calici della manifestazione. In questi appuntamenti gli ambassador delle case vinicole, insieme ai Sommelier di AIS e al giornalista Aldo Fiordelli, hanno accompagnato con competenza e passione il racconto di quei territori, storie e tradizioni che stanno dietro alle grandi etichette della nostra penisola.

Quest'anno, ad affiancare le Masterclass c'erano anche i Percorsi Degustativi con Pasta Rummo, guidati dal giornalista eno-gastronomico Aldo Fiordelli e dallo Chef Riccardo Carnevali, occasioni per gratificare il palato imparando qualcosa,  che hanno registrato sempre il tutto esaurito.

Il pezzo forte dell'intera manifestazione, però,  sono stati i tre eventi di wine tasting on the road di Calici sotto le stelle, Wine & Street Food e Wine Tasting & Drive-in Theatre di Via Bergamo, Piazza Carrobiolo e Spalto S. Maddalena. In queste tre occasioni, sono stavi versati e degustati oltre 6.000 calici di vino, confermando che la manifestazione ha pienamente centrato l'obiettivo di rivolgersi a un profilo selezionato di cultori e appassionati di vino, nel rispetto del consumo consapevole di alcol e delle regole antiCovid19.

Le date di MONZA WINE EXPERIENCE 2021 saranno comunicate nei prossimi giorni.

 

 

CASE VINICOLE - Le Case Vinicole che hanno partecipato alla Monza Wine Experience sono: Abbona, Allegrini, Argiolas, Ayala, Banfi, Cantina Gulfi, Cantina Lunae, Castelfeder, Cecchi, Franciacorta, Marisa Cuomo, Masi Agricola, Rinaldini, San Leonardo, San Marzano, Tenuta Alzatura, Tenuta Fertuna, Terre Di Leone, Val delle Rose

BOUTIQUE - Le Boutique che hanno partecipato alle Degustazioni in Boutique sono: Andros, Antognelli, Artemisia, Brian&Barry – Donna, Brian&Barry – Uomo, D'Augusta Gioielli, Enoteca Meregalli, Farmacia Duse, Laura Pessina, Le Perle, Madame Sico, Malberti Gioielli, Martino Midali, Montrasio Arte, Nenette, Ottica Barzaghi, Paolo Pessina, Remida, Rinascente, Trend

RISTORANTI – I Ristoranti che hanno preparato gli speciali Menù con vini in abbinamento sono: Alla Stanga, aTrattoria, Bohème Vineria e Cucina, Bolle Pizzeria, Civico 13 Taglieritivo, Da Bacco, Dal Baggini, Derby Grill, Dom Pesce e Champagne, Era Pizza, Gren, Il Moro, La Cantina della Monaca, La Salumeria e il Mare, Mulino a Vino, Osteria del Cavolo, Pizzeria del Centro, Vineria dei tintori, Wibe

 

                     

Monza Wine Experience è un progetto ideato e realizzato da Visionplus, event & communication agency con oltre quindici anni di esperienza, capace di spaziare con creatività, estro e rigore professionale tra diverse tipologie di progetti nell'ambito della comunicazione e degli eventi. www.visionplus.it

Visionplus basa le proprie attività su una mission imprescindibile: trasformare ogni progetto in una realizzazione unica e memorabile. Il suo approccio è caratterizzato dalla cura di ogni singolo dettaglio, dalla particolare attenzione alle esigenze di comunicazione e da una forte sensibilità per l'aspetto emotivo. Ogni progetto diventa così veicolo di messaggi tagliati su misura, un momento coinvolgente, un'esperienza in linea con i trend attuali e aperta alle novità del contemporaneo. www.visionplus.it

 

AIS - Associazione Italiana Sommelier, fondata nel 1965, si prefigge lo scopo di qualificare la figura professionale del Sommelier e di diffondere, nonché valorizzare, la cultura del vino attraverso attività di carattere didattico ed editoriale. La collaborazione con MWE porta a raggiungere l'obiettivo di trasmettere la cultura del bere bene, di divulgare tecniche di servizio, degustazione e abbinamento cibo-vino, conoscenze utilissime nella vita di tutti i giorni e negli scambi culturali.

 

 



Pasta Sgambaro e Bruno Barbieri insieme

per raccontare l'eccellenza della pasta 100% italiana


Prosegue nel 2021 la collaborazione tra lo chef pluristellato e il pastificio veneto

che da oltre 20 anni usa solo grano duro italiano


Bruno Barbieri si conferma volto di Sgambaro e ambasciatore dei valori dell'azienda veneta, che da oltre vent'anni sceglie solo grano duro italiano per la propria pasta. Continuerà per tutto il 2021 la collaborazione iniziata lo scorso anno tra lo storico pastificio trevigiano e il pluristellato chef, conduttore del programma 4Hotel e giudice di Master Chef Italia.


Barbieri tornerà protagonista della campagna TV e radio "Per una vita bella, dai campi al cuore" (creatività Plus – Trento) e proporrà sui propri canali social una serie di nuove ricette realizzate con la pasta "Etichetta Gialla".


Pasta italiana all'origine per valorizzare il territorio e garantire qualità e sicurezza

La passione autentica per il nostro Paese e l'attenzione al benessere dei consumatori sono i valori comuni che hanno cementato la collaborazione tra Barbieri e Sgambaro sin dal primo incontro. Da un lato, lo chef è noto per la ricerca di materie prime e ingredienti tra le eccellenze italiane, sostenendo il lavoro dei produttori locali. Dall'altro, tra i pastifici di medio-grandi dimensioni, Sgambaro è stato precursore del grano duro a km 0 e del controllo di filiera, quando nel 2003 ha deciso di rifornirsi esclusivamente di grano duro italiano certificato e intessere rapporti diretti con gli agricoltori. Una scelta guidata dalla volontà di portare sulla tavola degli italiani una pasta buona e sicura e di creare valore sul territorio.


"Siamo felici di proseguire il percorso iniziato lo scorso anno: con Bruno Barbieri condividiamo una visione che mette al centro la qualità delle materie prime, il benessere delle persone, dai produttori fino al consumatore finale, e l'attenzione verso il territorio", commenta Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio veneto fondato nel 1947.


"Tutte le volte che mangio un piatto di pasta Sgambaro è come tornare a casa, è come tornare felici. Per questo sono davvero orgoglioso di continuare questa collaborazione", racconta lo chef Barbieri. "Mai come in questo momento, infatti, è importante sostenere l'eccellenza italiana, la qualità e la bontà che solo le nostre materie prime possono vantare. Soprattutto quando si parla di pasta, sicuramente l'alimento che più ci rappresenta nel mondo".


Grano duro Marco Aurelio, 15 anni di lavoro "sul campo"

La campagna adv "Per una vita bella, dai campi al cuore" è dedicata alla pasta "Etichetta Gialla", fatta con grano duro Marco Aurelio. Questa varietà è stata selezionata da Sgambaro dopo quindici anni di lavoro insieme a Stefano Ravaglia, ricercatore della Società Italiana Sementi (SIS), e un gruppo di agricoltori dell'area bolognese, uniti dall'obiettivo di trovare il chicco perfetto per produrre una pasta di altissima qualità.


Il Marco Aurelio si è distinto per il suo colore ambrato, l'elevata elasticità del glutine e, ovviamente, la bontà. La lavorazione presso il pastificio Sgambaro, una delle poche realtà medio-grandi ad avere il mulino interno, segue processi che rispettano le caratteristiche organolettiche e sensoriali del grano: i chicchi sono macinati senza essere surriscaldati, mentre alla trafilatura in bronzo segue una lunga fase essicazione della pasta a bassa temperatura. L'eccellenza del grano duro Marco Aurelio arriva quindi integra in tavola e la pasta Etichetta Gialla esalta ogni ricetta, dalla più semplice a quella preparata da uno chef come Bruno Barbieri.


Pasta, un bene "riscoperto" durante il periodo di lockdown

Come molte realtà del settore, durante il periodo di lockdown Pasta Sgambaro ha registrato una crescita sostenuta della domanda di pasta sia dall'Italia sia dall'estero. Come spiega Pierantonio Sgambaro, questo prodotto "è un bene che rassicura e che rappresenta i valori di famiglia e dello stare insieme di cui ora sentiamo più bisogno". Ed è proprio durante i mesi più difficili che il sentire comune del pastificio veneto e di chef Barbieri si è concretizzato, lontano dai riflettori, con un'iniziativa di beneficenza a favore della mensa francescana "Padre Ernesto" gestita dall'Antoniano di Bologna.


Nonostante l'emergenza Covid-19, che ha spinto l'azienda a mettere l'acceleratore sull'operatività del proprio stabilimento di Castello di Godego (Treviso), nel 2020 Sgambaro è riuscita a portare avanti importanti progetti. L'azienda è stata selezionata per produrre la "Pasta dei Consumatori", prima iniziativa in Italia del movimento "Chi è il padrone?! La marca del consumatore" per promuovere il settore agroalimentare locale, assicurando agli agricoltori un prezzo d'acquisto equo. Inoltre, l'azienda ha intrapreso l'ambizioso percorso per diventare entro il 2030 "organizzazione climate positive", che genera cioè un impatto positivo sull'ambiente, sottraendo dall'atmosfera più CO2 di quanta ne rilasci. "Il benessere delle persone è anche strettamente legato alla salute del nostro pianeta e come azienda sentiamo la responsabilità di fare la nostra parte, mettendo al centro di tutte le nostre decisioni l'ambiente", spiega Pierantonio Sgambaro.




***


Sgambaro – Molino e Pastificio

Fondato da Tullio Sgambaro nel 1947, Sgambaro è uno storico pastificio veneto che produce pasta di altissima qualità, frutto del sapere trasmesso all'interno della famiglia e delle intuizioni degli attuali membri alla guida dell'azienda. L'obiettivo di Sgambaro è da sempre portare sulla tavola degli italiani una pasta buona, sana e sicura. Una delle poche realtà medio-grandi del settore ad avere un mulino interno, utilizza dal 2001 esclusivamente grano duro prodotto in Italia: una scelta che da un lato assicura il controllo della filiera e, dall'altro, si traduce in un rapporto diretto e stretto con i fornitori. Sempre alla ricerca del grano perfetto, proprio la collaborazione con gli agricoltori ha portato Sgambaro alla selezione del grano duro Marco Aurelio, dopo di 15 anni di studi e prove sul campo, e all'introduzione del farro monococco per produrre pasta a livello industriale con uno dei grani più antichi e dalle elevate proprietà nutrizionali.

L'azienda ha sede e produzione a Castello di Godego in provincia di Treviso.


TREEFOLK'S PUBLIC HOUSE
Apre in Viale di Trastevere uno dei più grandi Whisky e Cask Bar con ristorante gourmet a Roma.
 
Nel quartiere Trastevere, venerdì 2 ottobre aprirà il Treefolk's Public House, uno dei più grandi Whisky e Cask bar a Roma con una collezione di 60 etichette di whisky vintage fuori produzione, 500 etichette in mescita e una selezione di 12 birre a pompa e 8 spine.


Il Treefolk's Public House nasce dall'unione di quattro ex publican noti nel panorama romano, Andrea e Alessandro Buresti, proprietari dal 2003 dello storico pub inglese "Treefolk's Whisky & Beer", Simone Casadio, ex publican con il "Green Mount" e Claudio Moreschini che, uscito dalla scuola alberghiera, vanta tra le sue esperienze il ruolo di direttore nello storico "Lochness Pub".

A Roma sono gli unici ad avere sempre disponibili birre in Cask, prodotte principalmente in Inghilterra dove i processi di maturazione e rifermentazione delle "Real Ale" non avviene in birrificio ma in botti di 41 litri affidate ai publican, a cui spetta dunque il delicato compito di custodire i cask nella cantina del pub e decidere quando sono pronti per essere aperti.

Il Treefolk's Public House ospita 88 coperti (in base alla normativa Covid) e basa la propria ambientazione in un'Inghilterra anni '20, suddividendo il locale in tre diverse aree, distinte tra loro grazie a piccoli dettagli, che rendono il tutto armonico in modo uniforme. Le differenze sono impercettibili. Varcando la soglia di ingresso troviamo la parte più informale della Public House, il Cask Bar, con le 12 pompe a vista, e le tipiche sedute al bancone, proseguendo troviamo la Sala Camino dedicata alla cena gourmet, caratterizzata da divani Chester che delimitano una piccola area privè, da tavoli in legno, sedie in pelle nere e marroni ed il pavimento avvolto da tappeti persiani e un pianoforte a vista dedicato alla musica dal vivo. Infine, troviamo la parte più moderna, la Scotch Room con sedute in pelle e sedie rivestite di velluto, un bancone imponente con una bottigliera in legno con le migliori etichette di Whisky esposte.
Il concept nasce dall'armonia tra il classico ed il moderno, che troviamo, oltre che nello stile anche nelle proposte food e drink. Si parte da una base solida della tradizione storica British per adattarla ai nostri giorni e ai migliori prodotti locali a km 0.

La proposta del Treefolk's parte dalle prime ore del mattino con l'area della caffetteria, gestita da Massimo Carpineti, che punta a far conoscere il mondo del caffè e dello Speciality Coffee. Ci sarà una parte dedicata al Gold Trip, il caffè spillato che sta prendendo molto piede nel resto del mondo, grazie alle migliori attrezzature al mondo e alla scelta di torrefazioni di colonie inglesi, neozelandesi ritenute le migliori in assoluto. Carpineti ha l'obiettivo di diventare un precursore dell'educazione alla cultura del caffè a Roma. Sarà realizzata in esclusiva la Specialty Treefolk's, una collaborazione con la Torrefazione T68 dove verranno mescolate tre origini Specialities provenienti dall'Etiopia, Colombia e Panama.
"Una ricerca costante sulla qualità in tutti i settori con l'obiettivo di utilizzare ogni prodotto selezionato al top della qualità che intrecciandosi daranno vita ad un'esperienza sensoriale a 360" - Queste le parole di Michele Ferruccio, food  & beverage manager per il Treekolk's Public House, esperto nell'avviamento di locali, tra i più importanti citiamo Zuma, Rude e The Corner a Roma, e che curerà la gestione sia del bar che della proposta food. Un esempio di questa unione tra caffetteria, bar e cucina sarà il Negroyster composto da Scotch whisky, un caffè selezionato da Massimo Carpineti e la Birra Stouth abbinato alle Ostriche.
Il viaggio in un bicchiere del Treefolk's parte proprio da qui, dal caffè che sarà disponibile espresso, in tazza e take away. La colazione sarà accompagnata da 10 tipologie di maritozzi dolci e salati realizzati dalla Pastry Chef Barbara Meloni.
La cucina è affidata a Valerio Mattaccini, conclusa la sua esperienza come chef di Magazzino Scipioni a Prati, proporrà al Treefolk's Public House una cucina sana ed eticamente sostenibile, portando avanti il concetto sempre più importante del "zero waste". La scelta dei prodotti sarà curata selezionando ogni piccolo produttore, l'alta qualità rappresenterà la politica imprescindibile della sua ricerca. La Tenuta Radichino dei Fratelli Pira, un'azienda del Viterbese, fornirà i formaggi che troveremo soprattutto a colazione, yogurt di pecora biologico e il maritozzo con la ricotta di pecora, un sapore così intenso e che ci ricorderà i sapori della campagna.
Lo chef curerà tutta la proposta food, dalle ore 10.00 del mattino fino all'ora di pranzo in cui troveremo una colazione salata incentrata sulle uova, più due colazioni special, tra cui quella tipicamente inglesi con uova, fagioli, funghi, pomodori e salsiccia accompagnati da pane tostato, caffè e succo d'arancia.
Michele Ferruccio, bar manager del Treefolk's, propone durante la mattina una carta con 6 tipologie di Bloody Mary e di Low alcohol, cocktail a bassa gradazione alcolica con base prosecco e fermentati. La sua idea è quella di portare in Italia lo stile British che dalle ore 11.00 del mattino predilige il consumo di cocktail.
Il Treefolk's resterà aperto tutto il giorno, sarà possibile lavorare in smart working grazie al potenziamento della rete Wi-Fi e alla dotazione di prese USB. Nel pomeriggio, come da tradizione inglese, il tea time è irrinunciabile. Trenta tipologie di tea dai classici neri, semi fermentati, bianchi e invecchiati saranno presenti in carta.
Giunti all'ora dell'aperitivo ogni drink alcolico e non sarà accompagnata da un benvenuto dello chef composto da tre piccoli assaggi del menù e da un welcome drink a base di birra acida. Le Pie salate saranno una grande novità. I marinai inglesi le utilizzavano per trasportare e conservare il cibo come la carne e la verdura. Lo chef riprendendo questo concetto inglese lo adatterà ai prodotti italiani, troveremo Pie con pollo alla cacciatora, manzo alla picchiapò e con baccalà mantecato con patata viterbese.
La cena gourmet prevede una scelta di antipasti e main course a base di carne, pesce e cacciagione, sia alla carta che in degustazione dove il mondo della birra, del caffè e della mixology si intrecceranno per regalare un'esperienza unica.
Dopo la cena gourmet, da mezzanotte alle due del mattino, il Treefolk's proporrà una vasta scelta di piatti più "street", dal sempreverde Fish & chips, passando dai lollipop di pollo fino ad arrivare ad un'hamburgheria di alto livello, seguendo sempre il concetto dell'alta qualità.
La carta dei cocktail, studiata da Michele Ferruccio, è un giro intorno al mondo, il viaggio del Treefolk's parte dal mattino con il caffè e prosegue con la mixology. Ogni cocktail, classico o a base whisky rappresenterà un Paese diverso e verranno presentati con giochi scenografici che vi stupiranno.
Un'altra grande novità sarà il Take away in lattina con grafiche da collezione. Dal Sito internet del Treefolk's Public House sarà possibile acquistare birre, cocktail come ad esempio uno Spritz alla spina con bitter home made.  In lattina troveremo anche Speciality caffè, caffè freddi e un dolce, il tiramisù.

Contatti:
Treefoolk's Public House
Viale Trastevere 192
00153 Roma
Tel. +39 0687656024
 
Orari:
Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 2


GIACOMO: PER IL TARTUFO CI VUOLE NASO…

 

Dalla collaborazione con Gufram arriva il nuovo pezzo del kit dedicato al Tartufo Bianco d'Alba: la spazzola da tartufo – immaginata da Job Smeets di Studio Job – dedicata al genio di Giacomo Morra


Gufram, il brand italiano di design che da sempre si contraddistingue per la sua identità pop, dirompente e radical, è stato invitato dall'Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d'Alba ad immaginare un oggetto nell'ambito del progetto Kit per il Tartufo Bianco d'Alba, iniziativa che ogni anno coinvolge un'azienda di design nella progettazione di un prodotto ad hoc per il tartufo.

La spazzola per il Tartufo Bianco d'Alba è l'oggetto che vede protagonista di questa edizione la rivoluzionaria creatività di Gufram – azienda fortemente legata al territorio delle Langhe dove ha la propria sede –, che per il progetto ha coinvolto Job Smeets, fondatore dell'eclettico e controcorrente Studio Job, acclamato a livello internazionale per le sue opere che, concepite per il mondo del collezionismo e dei musei, travalicano i confini tra design e arte, coniugando una forza espressiva all'avanguardia con una abilità artigianale unica.

"Un diamante della terra così prezioso merita un kit dedicato, che quest'anno arricchiamo di un nuovo oggetto, sempre alla ricerca del giusto equilibrio tra il design e la funzionalità – dichiara Liliana Allena, presidente dell'Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba –. La proposta del 2020 si inserisce alla perfezione in quel percorso cominciato nel 2017, alla ricerca della bellezza e della praticità, per tutti i gourmet e gli appassionati di tartufo. Grazie alla collaborazione con Gufram e Job Smeets di Studio Job, prende forma un omaggio al 'fiuto' di Giacomo Morra e alla sua intuizione, negli anni '50, di promuovere nel mondo il Tartufo Bianco d'Alba".

"Il primo oggetto di Gufram per la tavola non poteva che nascere a tavola", racconta Charley Vezza, Global Creative Orchestrator di Gufram. "Il rito del tartufo, della cucina, dello stare insieme, sono elementi fondanti del territorio in cui Gufram è oggi, e questa collaborazione è nata proprio a una cena con Liliana, Stefano e Barbara del team dell'Ente Fiera – Presidente, Direttore e Responsabile dell'Organizzazione Eventi –. A questa tavola abbiamo invitato anche Job Smeets, importante artista belga, ma 'langhetto' di adozione. Lo abbiamo chiamato per darci una mano, ma alla fine lui ci ha messo il naso, e neanche il suo".

GIACOMO è la spazzola da tartufo immaginata dal genio anticonformista di Job Smeets, che, proprio per il legame personale con il progetto, ha deciso di firmarlo con il suo nome e cognome: dal suo caleidoscopico e immaginifico catalogo iconografico, il designer ha infatti scelto l'immagine iconica del "naso", trasformandola in un oggetto funzionale e al contempo evocativo proprio di quell'esperienza olfattiva che, anticipando il piacere del gusto, è l'essenza stessa del Tartufo Bianco d'Alba.

Lo scultoreo naso con finitura in oro 24 carati è realizzato da maestri orafi con le più innovative tecniche della gioielleria di alta gamma, mentre la spazzola incastonata presenta setole in fibra di tampico 100% naturale, seguendo i principi di performance divulgati dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

GIACOMO non è un naso casuale, ma è quello di Giacomo Morra – a cui il nome dell'oggetto rende omaggio –, considerato l'ideatore della Fiera del Tartufo Bianco d'Alba e della sua storia di successo internazionale. Tramite un lavoro di ricerca tra fotografie di archivio è stata infatti ricostruita la stessa conformazione del naso di Morra e riprodotta negli esemplari di GIACOMO.

"Quando Charley mi ha contattato, l'idea mi è venuta subito in mente: il tartufo e il naso sono sempre connessi, i cani usano il naso per trovarlo, mentre per l'uomo il naso rappresenta l'odore e il gusto del mangiare. Il tartufo non è per gli occhi, è per il naso", afferma Job Smeets. "Il progetto è un omaggio a Giacomo Morra non solo fisicamente, ma richiama anche quel suo ingegnoso 'naso per gli affari', che ha reso il Tartufo Bianco d'Alba quello che è oggi. Ergonomicamente poi sono stato fortunato, le narici creano la presa perfetta per spazzolare il tartufo, mentre le setole sembrano dei baffi surrealisti. È un oggetto dal design radicale e surreale, ma perfettamente pratico e completamente aderente alla storia del Tartufo Bianco d'Alba. È un pezzo totalmente non-modernist".

Con questo progetto Gufram, che fin dalla sua nascita nel 1966 ha creato icone del design entrate a far parte dell'immaginario collettivo, conferma ancora una volta la sua attitudine alla sperimentazione, sia estetica che progettuale, e quello spirito radicale unico, capace di dare origine a oggetti simbolo travalicando la funzione e la scala dimensionale.

La collaborazione di Gufram con l'Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d'Alba non si ferma al progetto Kit per il Tartufo Bianco d'Alba ma si estende anche agli spazi della Sala Beppe Fenoglio e della nuova cornice del Castello di Roddi, che saranno impreziositi dalle sculture domestiche del brand.

 

INFO PUBBLICO

GIACOMO è acquistabile scrivendo all'indirizzo e-mail info@fieradeltartufo.org o direttamente presso la Fiera Internazionale Tartufo Bianco d'Alba dal 10 ottobre all'8 dicembre 2020, al costo di 90 euro.


 

La nuova ricetta dello chef stellato Riccardo De Pra

Ravioli con patate, Bavaria Blu e noci: un inno alla semplicità in cucina

Un comfort food autunnale perfetto per una domenica in famiglia: il raviolo ripieno di patate e noci. Lo chef De Pra lo propone in una versione ancora più gustosa, con l'aggiunta di Bavaria Blu Dolce Bergader.

L'arrivo dell'autunno porta con sé giornate grigie e piovose, perfette per restare in casa a testare nuove ricette. Proprio pensando ai primi freddi e alle domeniche passate in cucina, lo chef Riccardo De Pra propone un piatto semplice, un comfort food da provare in compagnia di tutta la famiglia: i ravioli ripieni di patate, formaggio erborinato e noci.

Dalla pasta fresca al ripieno questa ricetta è un vero e proprio inno alla cucina rusticamente raffinata, fatta di mani infarinate e pochi ingredienti genuini. Per dare il giusto tocco di sapidità e gusto ai ravioli lo chef De Pra ha scelto il Bavaria Blu Dolce Bergader, un erborinato delicato caratterizzato dalla combinazione di due tipologie di muffe nobili con maturazione differente. Oltre alla coltura di muffa blu tipica dei formaggi erborinati, infatti, nel Bavaria Blu è presente anche la coltura di muffa bianca, visibile sulla superficie esterna della forma.

Preparato con latte pastorizzato di alta qualità e caglio microbico, questo formaggio risulta naturalmente senza glutine e senza lattosio ed è ideale non solo per chi presenta intolleranze alimentari, ma anche per coloro che seguono una dieta vegetariana.

Ingredienti per 4 persone:

Per la pasta fresca all'uovo

200 gr di farina 00

2 uova

1 cucchiaio di olio EVO

Per il ripieno

1 scalogno

400 g di patate

30 g di burro

60 g di Bergader Bavaria Blu Dolce

noci a piacere

un filo d'olio EVO

erbe profumate

sale e pepe q.b.



Preparazione

Tagliare lo scalogno a striscioline sottili e rosolarlo in una casseruola con un po' di burro. Nel frattempo, affettare sottilmente le patate e aggiungerle allo scalogno. Rompere le noci e tostarle assieme al resto degli ingredienti. Quando le patate sono ben cotte, togliere dal fuoco la casseruola e aggiungere il formaggio erborinato a pezzettini.

Mescolare gli ingredienti per la pasta fresca sul piano di lavoro fino ad ottenere una palla liscia. Stendere la pasta con l'apposita macchina e adagiarla su un piano. Disporre il ripieno con un cucchiaio su metà pasta e ripiegare sopra la metà restante per chiudere il tutto, facendo attenzione che lo strato inferiore e quello superiore aderiscano bene attorno al ripieno. Tagliare i ravioli con la rotellina e metterli a cuocere nell'acqua bollente.

Impiattare con un filo d'olio e qualche erbetta profumata a scelta.



Pastiglie Leone e T-Shura lanciano una capsule collection per celebrare la Festa dei Nonni 

 

Il 2 ottobre sarà la Festa dei Nonni: quest'anno Pastiglie Leone ha deciso di celebrare questa ricorrenza ancora poco conosciuta con una speciale collaborazione con T-Shura, brand di t-shirt che si ispira alle domande e ai modi di dire che tutti si sono sentiti rivolgere almeno una volta dai propri nonni - da "Quando ti sposi?" a "Hai mangiato?".

 

La capsule collection include 3 scatolette di Pastiglie Leone Miste Digestive con grafiche T-SHURA, che saranno in vendita dal 24 settembre sullo shop online di Pastiglie Leone.

 

"Non accettare le caramelle dagli sconosciuti" sarà invece il consiglio della nonna stampato sulla t-shirt realizzata da T-SHURA in esclusiva per Leone, in vendita sul sito https://www.t-shura.com/


Bartender Spells Palette

Entriamo dopo mezzanotte, sussurrando all'ingresso una parola segreta.

La musica ci rapisce i sensi, ma la vera magia avviene tra le ombre dietro al bancone: si miscelano formule alchemiche, visioni del futuro e colori che nessuno ha ancora osato immaginare. Sono cocktail o pozioni magiche? Ci cambieranno la serata o il look?

 

L'arte di inventare drink incontra l'arte di mescolare colori e riflessi.

Nasce Bartender Spells, la palette più notturna di Neve Cosmetics.

Dodici ombretti/ingredienti da mixare, sovrapporre, shakerare per creare infiniti cocktail cromatici.

 

Bitter / malva trasparente con riflessi argento.

Ginger Ale / sabbia rosato dal finish matte vellutato.

Lemon Zest / duochrome verde lime con riflessi dorati.

Berry Soda / magenta scuro con satinatura viola.

Mint Leaf / verde mojito dal finish matte.

Orange Juice / arancione chiaro con riflessi rosa corallo.

Cassis / blu oltremare acceso con satinatura lilla.

Gin / marrone grigio fumoso.

Brandy / arancio mattone intenso con satinatura rosso fragola.

Cane Sugar / marrone tabacco con riflessi bronzo.

Sake / nero puro con leggerissima satinatura grigio-blu.

Rum / rosso ruggine opaco.

 

La palette Bartender Spells è made in Italy, vegan e ovviamente analcoolica ;)

Bartender Spells debutta il 29 settembre su nevecosmetics.it e presso i rivenditori autorizzati.

+INFO

PATATAS NANA

 

LANCIA

 

I FIAMMIFERI

 

UN TUFFO NEL PASSATO PER APPRODARE

AL FUTURO DELLA SNACK CULTURE,

NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ


Patatas Nana, l'innovativo brand di patatine fritte in busta che punta sulla lavorazione artigianale e l'utilizzo di ingredienti semplici e di qualità, ispirandosi al passato torna a rivoluzionare il mondo delle chips lanciando i Fiammiferi, uno snack retrò aggiornato ai tempi moderni.

 

Con i Fiammiferi di Patatas Nana "il futuro è solo un ricordo", come recita il claim: sì perché rievocano lo snack per eccellenza degli anni Settanta e Ottanta – le patatine fiammifero ormai del tutto soppiantate dalle classiche chips - ma con un tocco contemporaneo. La filosofia di Patatas Nana resta infatti quella di sempre: puntare sulla qualità degli ingredienti, basandosi sul concetto di sottrazione, senza mai aggiungere gusti artificiali, così da proporre l'essenza della patata nella sua purezza e integrità.

 

Per tutti i nostalgici dei sapori genuini, ma che allo stesso tempo vogliono esplorare nuovi sapori, i Fiammiferi sono lo snack perfetto. Oltre alla forma che ci riporta all'infanzia e alle merende che facevamo da bambini e a un gusto inconfondibile e unico, i Fiammiferi di Patatas Nana sono sinonimo anche di ecosostenibilità: il nuovo packaging, sempre essenziale ed elegante, in pieno stile Patatas Nana, è in alluminio riciclabile 100% plastic free.

 

I Fiammiferi sono ideali per una pausa sfiziosa, un gustoso aperitivo o anche un contorno sano e genuino, gluten free, all'insegna della naturalità e con un occhio all'ambiente.

 

Questo è il segreto di tutte le chips Patatas Nana, realizzate con soli tre ingredienti: patate, sale marino puro e olio di girasole. Le patate di sola varietà Agria sono coltivate in Spagna secondo la tradizione nella zona della Vega Granadina e irrigate dall'acqua incontaminata del rio Dúrcal, che nasce sulla Sierra Nevada, e che gli conferisce un sapore unico. Sonno raccolte e conservate sotto terra al buio per mantenere intatte tutte le proprietà organolettiche che gli conferiscono il loro gusto originale. Poi sono lavate, leggermente pelate e tagliate, prima di essere fritte in olio di girasole puro - il migliore poiché insapore - a 155ºC. Vengono scolate, asciugate, lasciate raffreddare a temperatura ambiente e salate a mano con puro sale fino marino. Sono infine imbustate con macchinari di ultima generazione che garantiscono l'originale sapore del prodotto senza aggiunta di gas conservanti.

 

Dalla Spagna all'Italia il passo è breve e sui versi di Nana de Sevilla del poeta Federico García Lorca - da qui il nome Nana che in spagnolo significa ninna nanna - la rivoluzione firmata Patatas Nana è arrivata in Italia conquistando più di 3500 punti vendita in tutto il territorio nazionale.

 

Patatas Nana e i Fiammiferi non si trovano negli scaffali dei supermercati, ma possono essere degustati nei migliori cocktail bar e locali, nei club più esclusivi, nelle enoteche più prestigiose, nelle antiche e moderne drogherie, nei bistrot e in quei negozi e luoghi selezionati che ricercano il sapore del genuino e della tradizione. Oppure, per chi non ne può fare a meno anche a casa, possono essere acquistate nello shop online - https://www.patatasnana.com/negozio/ - dalle classiche buste, allo zainetto e alla bag.

 

Dal 2016 Patatas Nana ha rinnovato il concetto di aperitivo, oggi si spinge ancora oltre con i Fiammiferi e domani è pronto per altre novità rivoluzionarie, avendo sempre e solo un'unica certezza: "l'aperitivo è una cosa seria!".

 

 

Julius Meinl presenta la versione digital di «Meet with a Poem»

e invita tutti coffee lover a riscoprire il potere delle parole

 

In occasione della Giornata Internazionale del Caffè,

basterà un clic per sostenere chi nel mondo è ancora senza parole

 

 

"Non esiste una magia come quella delle parole", scriveva così il premio Nobel per la Letteratura, Anatole France. Far sperimentare a tutti questa magia e questo potere è da sempre l'obiettivo di Julius Meinl, storica torrefazione austriaca con cuore produttivo in Italia. Quest'anno, in occasione dell'iniziativa "Meet with a Poem", Julius Meinl renderà ancora più concreto questo impegno, sostenendo diversi progetti solidali in Italia e nel mondo.

 

Per celebrare la Giornata Internazionale del Caffè, Julius Meinl lancia il "Meet With a Poem" (1° ottobre) una campagna che, giunta ormai alla sua quinta edizione, si trasforma e diventa digitale ma continua ad invitare i coffee lover nelle caffetterie, a vivere e riscoprire il potere delle parole per rinsaldare i legami e al contempo contribuire a una causa sociale.

 

In questi tempi difficili, le parole ci hanno tenuti in contatto con le persone a noi care e hanno rafforzato i nostri legami anche a distanza. Lo testimoniano alcuni dati, come l'incremento dell'uso di whatsapp del 50%, un'impennata delle videochiamate del 200% e un aumento della durata delle telefonate del 30%[1]. Per questo Julius Meinl vuole invitare i coffee lover ancora una volta a condividere un messaggio positivo e di vicinanza.

 

Prendere parte alla campagna è semplicissimo, dopo aver scaricato il template dalla pagina Facebook o Instagram di Julius Meinl Italia sarà possibile postarlo sui propri social dopo averlo personalizzato scrivendo una frase e taggando la persona con la quale si vorrebbe condividere un caffè. Per sostenere anche le attività commerciali del proprio quartiere, è possibile recarsi presso una delle caffetterie aderenti all'iniziativa, bere un caffè con una persona cara e postare il momento sui social. Ogni immagine pubblicata dal 15 Settembre al 1° Ottobre (con tag @JuliusMeinl e @Julius_Meinl_Italia su Instagram e @juliusmeinlofficial e @JuliusMeinlItaly su Facebook) darà origine ad una donazione a favore dell'associazione benefica WorldReader, che combatte l'analfabetismo in tutto il mondo attraverso l'adozione di nuovi strumenti digitali. In particolare, Julius Meinl sosterrà progetti di alfabetizzazione in alcuni dei principali Paesi produttori di caffè: Etiopia, Kenia e India.

 

 

Oltre all'impegno internazionale, in Italia l'azienda ha deciso di sostenere un progetto nato in collaborazione con i Bambini delle Fate, impresa sociale che si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione sociale a beneficio di famiglie con autismo e altre disabilità.  Il progetto ha visto la creazione di una speciale tazzina da caffè, il cui piattino è stato disegnato dai ragazzi del progetto "Abilmente: un ponte tra scuola e lavoro" de "i Bambini delle Fate" ed "Engim Veneto".

 

"Siamo fatti di-versi perché siamo poesia": questa la frase donata da Guido Marangoni (autore del libro "Anna che sorride alla pioggia") al progetto di Julius Meinl e riportata sul piattino decorato dai ragazzi de "i Bambini delle Fate", che ben rappresenta il senso ultimo della campagna e dell'impegno dell'azienda affinché il valore ed il potere delle parole aiuti a rinsaldare i legami e a migliorare il mondo che ci circonda.

 

Il kit composto da tazzina, piattino e una confezione da 250g di caffè macinato Giubileo 100% Arabica verrà venduto nei locali aderenti ad un prezzo al pubblico consigliato di €14,90: il ricavato servirà interamente a sostenere  i progetti de i Bambini delle Fate, in particolare la struttura di Engim a Thiene, dove è stato ristrutturato un bar all'interno del quale lavoreranno ragazzi affetti da autismo e altre disabilità.

 

Quest'anno c'è dunque una ragione in più per partecipare alla campagna Meet With a Poem: ogni contributo conta per dare un sostegno concreto ad una causa importante!


 

[1]https://www.forbes.com/sites/neilhowe/2019/05/03/millennials-and-the-loneliness-epidemic/#12cea7a17676

https://www.nytimes.com/2020/04/09/technology/phone-calls-voice-virus.html

Facebook Insights, April 2020

 

NUOVA STAGIONE, NUOVE RICETTE: IN AUTUNNO ARRIVANO I 3 PECORINI NELLE TAVOLE ITALIANE

Alcune ricette con Pecorino Romano D.O.P., Pecorino Sardo D.O.P. e Fiore Sardo D.O.P. da provare in compagnia per festeggiare la fine dell'estate e l'inizio di una nuova stagione

L'autunno si avvicina, la stagione perfetta per gustare in compagnia un buon comfort food: non solo piatti della tradizione, ma anche nuove ricette e rivisitazioni. Per dare quindi sfogo alla creatività e provare nuovi abbinamenti, si propongono di seguito delle ricette con i prodotti protagonisti della campagna 3 Pecorini: Pecorino Romano DOP, Pecorino Sardo DOP e Fiore Sardo DOP.

A proposito di questi 3 incredibili formaggi…

Le radici storiche di questi formaggi si sviluppano in Sardegna*, da sempre territorio particolarmente adatto alla pastorizia e luogo in cui la tradizione casearia ha trovato il suo maggiore sviluppo. La loro ricetta ha 2.000 anni, e viene tutt'ora custodita e preservata dai casari sardi che portano avanti questa tradizione secolare.

*La lavorazione del Pecorino Romano è limitata alla Sardegna, al Lazio e alla provincia di Grosseto in Toscana.

 

La pregiata materia prima utilizzata per la produzione di questi prodotti, il latte ovino, proviene dalla Pecora Sarda, una razza ovina autoctona che vanta origini antichissime. Discendente del Muflone selvatico, nel corso della sua evoluzione si è adattata perfettamente al suo territorio selvaggio, caratterizzato da una morfologia collinare e montuosa. Anticamente allevata per la produzione di latte, di carne e di lana, dai primi del Novecento, la pecora Sarda è oggi allevata prevalentemente per la produzione di latte.

L'alta qualità e l'unicità dei tre formaggi ovini sardi è stata certificata nel 1996 con il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) ottenuto dall'Unione Europea, il marchio D.O.P. viene infatti assegnato esclusivamente a quei prodotti agricoli ed alimentari le cui fasi del processo produttivo sono strettamente legate alla storia, alla cultura e all'ambiente propri di un'area geografica delimitata e che risultano conformi a un Disciplinare di Produzione.

 

3 preparazioni salate con i 3 Pecorini per l'autunno

Zuppa di cipolle e Pecorino Romano DOP

INGREDIENTI (per 4 persone)

  • 800 g di cipolle dorate
  • 1 foglia di alloro e 4 di salvia
  • 70-80 g di pancetta affumicata
  • 55 g di farina
  • 2 l di brodo vegetale
  • 100 g di Pecorino Romano DOP grattugiato
  • 8 fettine di pane casereccio
  • olio extravergine d'oliva
  • sale, pepe

PREPARAZIONE

Preparazione 40 minuti

Cottura q.b.

Per 4 persone

Affettate le cipolle dopo averle sbucciate. Rosolatele per alcuni minuti in olio con 40 g di pancetta e le aromatiche, poi ricoprite con il brodo vegetale. Salate poco e pepate. Dopo 25 minuti di cottura, frullate tutto e unite la farina mescolando per stemperarla. Riportate sul fuoco e addensate la zuppa. Allineate il pane su una placca, conditelo con 80 g di Pecorino Romano DOP e passate in forno a 190°. Distribuite la zuppa nei piatti, rifinitela con olio e il Pecorino Romano DOP rimasto, alcuni cubetti di pancetta tostata a parte in padella, aggiungete le bruschette e servite.

Risotto allo zafferano e Pecorino Sardo DOP

INGREDIENTI (per 6 persone)

  • 500 gr. di riso varietà carnaroli
  • 1 litro abbondante di brodo vegetale
  • 100 gr di Pecorino Sardo DOP Dolce
  • 100 gr di Pecorino Sardo DOP Maturo
  • 1 cipolla di media grandezza
  • Olio extra vergine di oliva
  • 1,5 gr di zafferano
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • Sale q.b.

 

PREPARAZIONE

Preparare un brodo vegetale. Tritare finemente la cipolla. Ridurre in cubetti il Pecorino Sardo Dolce e grattugiare il Pecorino Sardo Maturo. In un tegame basso e largo versale l'olio extra vergine di oliva e il trito di cipolla. Rosolare sino ad appassimento. Aggiungere il riso e scottarlo, rimestando di continuo con un cucchiaio di legno. Versare il vino bianco e continuare a rimestare sino ad evaporazione. Aggiungere metà del brodo sino ad evaporazione. Aggiungere metà del brodo unitamente al sale e allo zafferano. Lasciare cuocere per circa 15 minuti ancora rimestando e integrando gradualmente il brodo. A pochi minuti dal completamento della cottura, inserire i cubetti di Pecorino Sardo Dolce. Mantecare e spegnere. Servire caldo spolverandovi sopra il Pecorino Sardo Maturo grattugiato.

 

 

 

 

Strudel con Fiore Sardo DOP, patate e asparagi

INGREDIENTI (per 4 persone)

  • 1 confezione di pasta sfoglia
  • 150 g di Fiore Sardo DOP
  • 1 patata (200 g circa)
  • 10-12 asparagi mondati (150 g circa) e lessati
  • 50 g di speck cubettato
  • prezzemolo e maggiorana tritati
  • sale, pepe
  • olio extravergine d'oliva
  • tuorlo e latte per pennellare

 

PREPARAZIONE

Preparazione 30 minuti

Cottura q.b.

 

Sbucciate e tagliate a fette sottili la patata. Sbollentatela in acqua salata, poi sgocciolate le fette, asciugatele, ungetele e profumatele con il prezzemolo e la maggiorana, sale e poco pepe. Dividete a tocchetti gli asparagi e saltateli in padella con lo speck e un goccio d'olio. Grattugiate metà formaggio e tagliate a bastoncini il restante. Aprite la pasta sfoglia sul piano di lavoro e ritagliatene alcune strisce per la decorazione. Su un lato della sfoglia distribuite le fette di patata miscelate a 2 cucchiai di Fiore Sardo grattugiato, poi sovrapponete gli asparagi, il formaggio grattugiato rimasto e quello a bastoncini. Arrotolate lo strudel saldando bene i bordi, poi decoratelo con le strisce di pasta sfoglia incrociandole in superficie. Trasferite la preparazione sulla placca protetta con carta-forno, pennellate la sfoglia con 1 tuorlo sbattuto con 3 cucchiai di latte e infornate a 200° per 20 minuti, poi proseguite la cottura per 10 minuti con forno statico e calore solo dal basso.

 

Pecorino Romano DOP: questo grande formaggio, di peso compreso tra i 20 e i 35 chili viene prodotto in Sardegna, nel Lazio o nella provincia toscana di Grosseto. Rappresenta, nel panorama dei formaggi ovini DOP, l'80% della produzione italiana e il 50% della produzione europea.

 

 

Il 95% del latte da cui si ottiene il Pecorino Romano DOP proviene da pecore di razza sarda, note per la loro robustezza e adattabilità al territorio. Un formaggio del tutto simile al Pecorino Romano DOP per metodo di produzione, era molto apprezzato già nell'antica Roma, in particolare per le sue proprietà nutritive e la capacità di lunga conservazione. Il Pecorino Romano DOP è riconoscibile sia per la sua forma cilindrica con la crosta marchiata su tutto lo scalzo, con l'indicazione del marchio di origine, la sigla del caseificio produttore e la data di produzione sia per il suo tipico sapore aromatico, intenso e speziato.

 

Pecorino Sardo DOP è uno dei più antichi formaggi italiani. Il latte utilizzato per la sua produzione proviene esclusivamente da pecore sarde, la cui alimentazione è basata in prevalenza sull'utilizzo diretto di pascoli naturali, prati ed erbai che abbondano nella zona di origine. Questo formaggio delizia i suoi amanti con due varianti, differenziate per metodo di produzione, dimensioni, tempi di maturazione e qualità organolettiche.  Mentre il "Dolce", immesso al consumo intorno ai 20 giorni, pesa circa due chili ed è aromatico e delicato, il "Maturo", di stagionatura non inferiore ai 2 mesi, pesa tra i tre e i quattro chili ed è più speziato e piccante. Tutte le forme al momento dell'immissione al consumo sono identificate con un contrassegno alfa-numerico posto sull'etichetta che le identifica una ad una. Il contrassegno verde viene utilizzato per il Pecorino Sardo Dolce, il contrassegno blu per il Pecorino Sardo Maturo.

 

Fiore Sardo AOP: è sempre stato il formaggio dei pastori sardi. Le sue forme da 3,5 chili sono prodotte con latte di pecora Sarda al 100%.  Questa razza locale è ancora oggi allevata all'aria aperta in determinate zone d'Italia. Il formaggio, che può essere consumato anche grattugiato, è una delizia per gli amanti dei formaggi dai forti aromi. Il nome Fiore pare derivi dall'uso del cardo per favorire la fermentazione, oppure dall'uso di stampi in legno sul cui piatto veniva intagliato un fiore per ornamento e distinguo del formaggio.

 

 

 

www.3pecorini.com

 

 

 

 

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