LA SFIDA IMPRENDITORIALE NELLA RISTORAZIONE FINE DINING POST EMERGENZA CORONAVIRUS


 

RE SANTI E LEONI:

LA SFIDA IMPRENDITORIALE NELLA RISTORAZIONE FINE DINING

POST EMERGENZA CORONAVIRUS

 

 In un momento particolarmente difficile e caratterizzato da poche certezze, l'imprenditore Lucio Giordano ha voluto sfidare la crisi aprendo, a fine giugno, il ristorante Re Santi e Leoni a Nola: un investimento per il futuro coraggioso, dettato dalla volontà di voler diversificare il suo business finora legato ai ristoranti giapponesi dell'insegna Misaki, rispettivamente a Pompei, Salerno e Sorrento.  La decisione non è stata facile, l'idea di non riuscire nell'impresa è inevitabilmente stata sempre dietro l'angolo, ma la forza di volontà e la voglia di rinascita dopo il periodo di lockdown, hanno motivato Lucio e la sua scelta: andare avanti e credere in qualcosa di nuovo e di positivo. "Un percorso caratterizzato da decisioni prese in un momento di incertezza ma che per me rappresentano il desiderio di poter dare valore al territorio circostante, scegliendo con attenzione i piccoli produttori campani a cui la cucina si affida nella scelta delle materie prime; in questa sfida inoltre, ho tenuto particolarmente a confermare l'intero staff scelto prima dell'emergenza Coronavirus, che ha da subito creduto fortemente in questo progetto" racconta Lucio Giordano.

  

 

 

LUCIO GIORDANO

 

La storia di Lucio Giordano all'interno dell'imprenditoria gastronomica inizia sette anni fa, nel 2013, quando decide di aprire a Pompei, il primo dei ristoranti Misaki, trasformando la sua passione per la cucina giapponese in un luogo dove il sushi è presentato in tutte le sue declinazioni. Questa passione, nata un po' per gioco, inizialmente affiancava il lavoro all'interno dell'attività di famiglia che opera da tempo nel settore del tessile, per trasformarsi poi nel suo impegno principale con l'apertura del secondo e del terzo ristorante Misaki a Sorrento e Salerno (da poco diventato un punto vendita franchising); oggi Lucio ha dato il via a una nuova realtà, diversificando il suo business, in cui i sapori del nostro Paese e in particolare quelli della regione Campania, si incontrano nei piatti creati dallo chef Luigi Salomone. E per finire in cantiere, il progetto già avviato di aprire nell'autunno 2020, un ristorante di cucina italiana a Miami.

La decisione iniziale di aprire Re Santi e Leoni risale al 2018: da quel momento tante sono state le difficoltà, gli ostacoli e i sacrifici che hanno determinato la realtà attuale, ma la voglia è sempre stata quella di continuare  in questa sfida che porta nel nome una dedica particolare, legata ai nomi dei tre figli di Lucio. "Questo progetto è stato da sempre molto importante nonostante sia stato complicato sotto vari punti di vista. Ad oggi rappresenta la gratificazione, dopo anni in questo settore, di aver creato qualcosa di diverso e nuovo rispetto ai ristoranti di cucina giapponese, che riuscisse a sottolineare in tutto e per tutto l'eccellenza del territorio campano. È un passo significativo all'interno di un percorso imprenditoriale in cui ho creduto fin da subito " afferma Lucio Giordano.

 

 

RE SANTI E LEONI: UNA NUOVA SFIDA NEL PANORAMA GASTRONOMICO DEL SUD ITALIA

 

Un ristorante dal design contemporaneo che non dimentica il fascino del passato, accoglie una cucina semplice ma dagli ingredienti ricercati e dai piatti creativi: un palazzo borghese di fine '800 alle spalle della piazza centrale della cittadina di Nola, ospita Re Santi e Leoni, nel cuore della vita del piccolo centro campano con una storia antica tutta da raccontare, fatta di personaggi illustri e tradizioni popolari ancora vive. Nato come zona destinata alla macinazione delle olive, fu poi abbandonato e modificato nel tempo. Della struttura originale restano oggi gli antichi archi in tufo che scandiscono lo spazio in maniera longitudinale.

Questa nuova realtà, frutto di un recupero architettonico importante, si affaccia su uno scenario gastronomico in ascesa, fatto di nuovi interessanti progetti che nascono e si sviluppano in un contesto territoriale poco frequentato, quello del Sud Italia, ma che negli ultimi anni si sono imposti come casi eccellenti nel mondo del fine dining, riuscendo a scardinare vecchi preconcetti e, al contempo, a portare una ventata di creatività e personalità nella cucina nazionale e internazionale.

 

 

 

IL PROGETTO ARCHITETTONICO FIRMATO DALL'ARCHITETTO GIULIANO ANDREA DELL'UVA

 

L'intero progetto è stato affidato e curato dallo studio dell'architetto Giuliano Andrea dell'Uva: l'intento è stato quello di inserire volumi all'interno dello spazio senza mai limitare l'effetto prospettico che aveva in origine.

All'interno, colori chiari, alluminio e geometrie dominano la scena, ispirandosi al lavoro che Gae Aulenti sperimentava nei primi anni '70, antico e nuovo a confronto.

All'ingresso si è accolti dal bianco del pavimento, delle pareti e degli arredi, come in una casa, interrotto soltanto da un forte intervento cromatico che ha dato nuova vita ad una stampa di Ferdinando di Borbone, re di Napoli che insieme ad un'antica tela che ritrae un santo con aureola e due piccole statue rappresentanti leoni, sono i primi ad accogliere l'ospite. L'idea è quella di trasmettere che ci si trova in un luogo dalla cucina e dal design contemporaneo ma che non dimentica la tradizione, anzi la trasforma.

Il lounge bar che precede la sala presenta pareti che sono state valorizzate con tele che ritraggono alcuni santi, un rigoroso banco in marmo e uno spazio dove potersi rilassare con un buon calice di vino proveniente dall'antica cantina al piano inferiore, raggiungibile attraverso un ascensore.

Protagonista della sala principale è la "grande scatola" in alluminio posizionata al centro, come una vera a propria installazione artistica dove al suo interno sono sistemati come in un salotto degli anni '70, divani dalle linee morbide realizzati su disegno abbinate a sedie Tom Dixon, lampade Gae Aulenti, e un frangivento in vetro cannettato che divide gli ambienti. Una piccola saletta anticipa la cucina, qui lampade incastrate nella muratura definiscono l'atmosfera raccolta, pochi tavoli la cui disposizione permette di poter ammirare il lavoro costante della brigata, svolto tra elementi cubici (disegnati con le piastrelle) che sembrano galleggiare nello spazio.

"La scelta di coinvolgere un architetto del calibro di Giuliano Andrea dell'Uva è stata dettata dalla volontà di voler creare un luogo difficilmente replicabile e che avesse un respiro contemporaneo in un contesto caratterizzato da un passato importante: ho cercato, in tutte le decisioni, di scegliere il meglio che ritenevo opportuno per il progetto, per creare un luogo accogliente e d'eccellenza a 360 gradi" spiega Lucio Giordano.

 

 

 

LA PROPOSTA GASTRONOMICA FIRMATA DALLO CHEF LUIGI SALOMONE

 

La tradizione, la sua conoscenza e la contaminazione sono alla base di ogni ricetta dello chef Luigi Salomone, e la sua volontà è quella di riuscire a  mantenere sempre quel ricordo che cattura oltre al palato, anche il cuore. Un altro fattore importante, è la riconoscibilità di ogni ingrediente che viene servito nel piatto, che deve rappresentare un concetto nitido in cui non manca mai un tocco di acidità.

La proposta gastronomica, valida sia per il pranzo che per la cena, è composta da tre menu degustazione che variano sulla base del numero di portate e si chiamano rispettivamente Re, Santi e Leoni: il primo Re, da 65 euro è composto da 4 portate, il secondo Santi, da 85 euro, comprende invece 6 portate, l'ultimo Leoni, da 110 euro, può essere definito "a mano libera"; per la scelta dei piatti ci si affida completamente allo chef, che tiene conto anche di allergie, intolleranze, pietanze non gradite dall'ospite o già assaggiate in precedenza. Il menu più corto racconta la tradizione, quello più lungo, per chi vuole osare di più, offre una varietà maggiore di pietanze e si spinge verso una tematica più creativa senza però tralasciare la memoria dei sapori. Oltre ai tre menu degustazione c'è anche la possibilità della carta, che presenta cinque antipasti più due scelte di crudo (una selezione di tartare e carpacci di pesce e un gran crudo), sei primi, cinque secondi e cinque dolci. Tutte le portate sono legate a un ricordo, un'esperienza, un viaggio, un sapore che lo chef conserva nella memoria sin quando era bambino e che oggi grazie alle tecniche e alle conoscenze acquisite, ha saputo riproporre nei suoi piatti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RE SANTI E LEONI

 

Via Anfiteatro Laterizio, 92

80035 - Nola (NA)

Tel. 081 2781526

Orari: dal lunedì al sabato dalle 12.30 alle 15.00 e dalle 20.00 alle 23.00.

Chiuso la domenica.

 

 

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