G-ROUGH, TRA GALLERIA DIFFUSA E RIFUGIO D'ARTISTA: APRE A ROMA UN PROGETTO DI HOTELLERIE INEDITO IN ITALIA



G-ROUGH, TRA GALLERIA DIFFUSA E RIFUGIO D’ARTISTA: APRE A ROMA UN PROGETTO DI HOTELLERIE INEDITO IN ITALIA

Dagli arredi di Guglielmo Ulrich agli scatti di Massimo Vitali fino alle opere site-specific di giovani artisti romani. Per raccontare e trasmettere una Roma diversa, meno conosciuta e fuori dagli schemi, in un inedito Italian way of life.

A metà strada tra galleria d’arte e luxury suite, G-rough inaugura nel cuore di Roma in una palazzina del XVII secolo che affaccia sulla cupola di Sant’Agnese di Piazza Navona.

Un’idea di ospitalità, di stile e di decor unica in Italia, dal gusto contemporaneo e internazionale nata dalla mente creativa e visionaria di Gabriele Salini e di Emanuele Garosci che allo stesso tempo si fonde con un progetto cuturale di più ampio respiro.

Cinque piani, dieci suite e una contemporary wine gallery (project space) in cui la preziosità si manifesta in un lusso sommesso e ricco di storia, frutto di una miscela inedita tra restauro conservativo e rispettoso dell’edificio originario che ne esalta spazi e armonie, arredi raffinati ed essenziali - omaggio al più bel design italiano dagli anni ’30 ai ’70 – e un profondo legame con la scena artistica romana.

Le pareti scialbate del palazzo fanno riemergere intonaci grezzi e storie sottostanti; le antiche cementine originali dei pavimenti sono recuperate e valorizzate; gli elementi di arredo senza tempo - di maestri come Giò Ponti, Ico Parisi, Guglielmo Ulrich e Silvio Cavatorta, per citarne alcuni - sono inseriti negli ambienti e fatti dialogare con le opere d’arte contemporanea, realizzate da giovani artisti romani tra cui Rä Di Martino, Pietro Ruffo, Caterina Nelli, Alessandro Piangiamore, Davide D’Elia che punteggiano ogni spazio della struttura dando vita a una sorta di galleria diffusa che si dipana di stanza in stanza.

La contemporary wine gallery del piano terra crea uno spazio vivo e vibrante che vede protagonista la scena artistica contemporanea della capitale, già celebrata dalla performance artistica, lunga 24 ore (Art is Real) che diede il via al cantiere e vide giovani artisti del territorio chiamati, in spirito mecenatistico-rinascimentale, a interpretare il luogo, producendo opere integrate con l'architettura del luogo, alcune delle quali preservate e divenute opere site specific.

L’imprinting artistico si riscontra inoltre nella numerazione dei piani. Secondo l’idea dell’artista Gianni Piacentini l’edificio è idealmente “radicato in cielo”, ne consegue una particolare numerazione “sottosopra”: si parte dal basso con il piano “cinque” fino ad arrivare al piano ”uno”. La denominazione dei piani è segnalata su ogni pianerottolo da iscrizioni al neon.

“Gino”, “Ico”, “Guglielmo”, “Afra” sono alcuni tra i nomi dati alle stanze in omaggio a Sarfatti, Parisi, Ulrich, Scarpa e a tutti i celebri designer italiani presenti, con i loro pezzi, all’interno della struttura di Piazza Pasquino ed i loro ritratti stilizzati campeggiano in corrispondenza delle porte delle rispettive suite dedicate, ad indicarli, così come sui portachiavi in feltro.

G-rough nasce come sister hotel di Palazzina G a Venezia (di cui ne mutua la gestione), il 5 stelle disegnato da Philippe Starck, aperto nel novembre 2009 e diventato, in breve tempo, punto di riferimento celebrities e jet set internazionale.

La preziosità di G-rough – unica struttura nel panorama dell’hotellerie romana a far parte
Dell’ esclusivo circuito di Design Hotel - si declina all’insegna di un rough luxury ricco di storia che intreccia passato e futuro senza soluzione di continuità.

G-rough, con le sue atmosfere ricercate, propone una forte identità di abitazione privata dove poter seguire i propri ritmi al di là degli orari e degli spazi di un tradizionale hotel ma godendone di tutti i servizi: ogni suite, infatti, si compone di camera da letto e living room in cui viene servito il breakfast“a domicilio”. Inoltre un lifestyle butler si occupa di indicare agli ospiti i ristoranti e le “chicche” più interessanti da scoprire nei dintorni oltre a un bouquet di ricercate esperienze che permette di scoprire gli scorci meno scontati della città per vivere Roma in una dimensione intima e “autenticamente romana”.
                 
G-rough è il risultato dell’impegno e della ricerca di Gabriele Salini ed Emanuele Garosci che, con la supervisione e il coordinamento dell’architetto Giorgia Cerulli, l’interior decoration di Benedetta Salini e Vittorio Mango e la curatela artistica di Guendalina Salini hanno dato vita, e forma, a venti ambienti: ciascuno diverso dall’altro e ognuno impreziosito da pezzi di collezione unici, in cui far convergere la passione per l’arte e il gusto per il recupero della memoria e della bellezza del passato nella ricerca di una moderna “estetica a godimento”.

Il tutto guidato da un unico comune denominatore: il perseguimento di un lusso rarefatto, e mai ostentato, che celebrasse il design italiano più iconico, in dialogo con l’arte contemporanea, all’interno di una cornice architettonica profondamente romana, nei colori e nelle pre-esistenze.

G-rough prende il nome dalla G di PalazzinaG e da rough luxury; il nome stesso dell’hotel,
pronunciato ad alta voce, suona come “giraff”, animale che l’edificio - alto e stretto - ricorda e, al tempo stesso, “abbastanza ampia da infondere sicurezza'', come segnala l’iscrizione latina sulla porta d’ingresso (“SATIS AMPLA QUAE SECURITATE RIDEAT'').





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