IL 19 SETTEMBRE ALL'EX PESCHERIA LA COMPAGNIA LOMBARDI-TIEZZI CON IL RITORNO DI CASANOVA - IL FASCINO DEL CAFFE’ TRA INCONTRI, MUSICA E TEATRO.




22 LUGLIO – 8 NOVEMBRE 2015 
SALONE DEGLI INCANTI DI TRIESTE 

LA COMPAGNIA  LOMBARDI TIEZZI "IL RITORNO DI CASANOVA", IL FASCINO DEL CAFFE' TRA  MUSICA E TEATRO.

Trieste - Appuntamento di grande spessore targato "La Città dei Gusto – Trieste Capitale del Caffè", sabato 19 settembre alle 21, di musica  e teatro  con la Compagnia Lombardi - Tiezzi e l'Accademia Filarmonica Romana. Si tratta del concerto per tre voci "IL RITORNO DI CASANOVA" di Federico Tiezzi dal racconto di Arthur Schnitzler con Sandro Lombardi.

Il ritorno di Casanova risale al 1918, quando la catastrofe dell'Impero Austro-Ungarico si è già consumata. In esso, Schnitzler ci presenta l'avventuriero veneziano non nello splendore della giovinezza ma giunto a 53 anni, stanco di imprese erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo. Il Casanova dello scrittore austriaco ha un solo desiderio: tornare nell'amata Venezia. Ma proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa di campagna nei pressi di Mantova. E qui, Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende in modo particolarmente infuocato il suo desiderio. Ma lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta nella disperazione: si sente vecchio e non più capace di esercitare fascino.
Sandro Lombardi, attore conclamato tra i più interessanti nel panorama italiano, evoca le atmosfere del racconto attraverso Schnitzler ma anche scrittori come Musil, Roth, pittori come Schiele e Klimt e musicisti come Schubert, Schoenberg. Accompagnato al pianoforte da Pietro De Maria e Monica Bacelli, mezzosprano, canterà i Lieder in un intreccio tra musica e teatro.
Nella Vienna tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, pervasa da inquietudini che la prima guerra mondiale avrebbe ben presto portato alla luce, Arthur Schnitzler (1862-1931)rivolgeva l'attenzione a un Settecento tutto ideale e fantastico, mozartiano e insieme tiepolesco così come altri scrittori ed intellettuali come Hugo von Hofmannstahl e Richard Strauss, l'uno librettista, l'altro compositore del Cavaliere della Rosa (1911).
A prima vista il nucleo del racconto schnitzleriano sta nel fin troppo abusato contrasto Amore-Morte, Eros-Thanatos: dove il primo termine del binomio indica l'abbandono alla vita, al sesso come una delle forme del compimento della vita; e dove il secondo termine indica la perdita, il distacco, la decadenza funerea. Ma c'è una seconda contrapposizione da non trascurare: quella in cui il primo termine del binomio resta Eros, l'Amore ma dove il secondo è, con termine tedesco difficilmente traducibile, Heimweh, un sentimento legato alla patria, che porta con sé, naturalmente, la nostalgia ma anche un vero e proprio dolore fisico, sentimento tipico di quella letteratura che da Hoffmansthal a Schnitzler esprime, secondo la visione di Erich Auerbach, un intimismo legato alla casa, agli affetti primari, alle radici profonde della cultura germanica.
Federico Tiezzi ha immaginato di coniugare con il testo schnitzleriano alcuni vertici della musica austriaca a cavallo tra Otto e Novecento, da Schubert a Wolf, da Schumann a Schönberg, compositori che, in gradi diversi, hanno comunque consegnato il cuore della loro esperienza compositiva alla forma del Lied, in cui parole e canto si fondono in mirabile armonia.

La voce di Monica Bacelli e quella di Sandro Lombardi si intrecciano al pianoforte di Pietro de Maria, si chiamano e rispondono in un incrocio tra musica e teatro, pronte ad esprimere attraverso la musica e la recitazione quel momento, preludio alla guerra 1915-1918, in cui, come scrive Elisabetta Fava, "l'Impero austroungarico imbocca il sentiero del tramonto, dissimulando la rovina sotto l'insegna del Prater"... in un tempo in cui l'individuo è ormai " disancorato dalla realtà, lento all'azione e incapace di decifrare i suoi stessi sentimenti" e la musica – in Schubert come in Wolf – parla della "crisi dell'io e l'insufficienza del linguaggio è ormai un dato di fatto incontrovertibile; lo si capisce dalla tortuosità delle armonie, dalla ricerca inesausta di soluzioni timbriche nuove, dal mutuo intrecciarsi di canto e strumento (mai così interdipendenti prima d'ora)".



La mostra "Il gusto di una città - Trieste capitale del caffè" è promossa da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Camera di Commercio di Trieste, illycaffè e Trieste Coffee Cluster, la manifestazione è collegata ad Expo 2015, di cui illycaffè è Official Coffee Partner nonché curatore del Coffee Cluster con il Coordinamento generale di Villaggio Globale International.



Per il programma completo e aggiornato verificare sempre il sito triestecapitaledelcaffe.it.

#triestecapitaledelcaffe
twitter: @tscapitalecaffe






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