L'enogastronomia made in Italy vale un quarto del Pil e migliora la reputazione del paese nel mondo. L'analisi su Reputation Review



L'enogastronomia made in Italy vale un quarto del Pil e migliora la reputazione del paese nel mondo

 

Sul numero in edicola di Reputation Review, unica rivista italiana dedicata all'analisi della reputazione, i contributi di Oscar Farinetti, Cosimo Rummo e Bruno Barbieri

 

L'enogastronomia italiana è da sempre sinonimo di alta qualità. Nel nostro paese, questo settore pesa per il 25% sul PIL, con 44,6 miliardi di euro di prodotti esportati in tutto il mondo solo nel 2019. Per rendere del buon cibo un esempio di eccellenza, dando lustro al marchio made in Italy e contribuendo alla crescita della reputazione dell'intero sistema paese, sono necessarie strategie mirate, puntando su qualità e innovazione.

 

Sul numero 22 di Reputation Review, l'unica rivista italiana che studia in modo scientifico la reputazione e il suo valore, si approfondiscono i temi legati alla reputazione del settore grazie ai consigli e alle riflessioni di Oscar Farinetti, Bruno barbieri e Cosimo Rummo. Il numero, attualmente in edicola, è già oggi il più venduto di sempre della rivista.

 

Sinonimo di mangiare italiano e di qualità, sempre con un pizzico di sperimentazione, Eataly è tra i 25 marchi più innovativi al mondo nella classifica di Forbes. Il suo fondatore, Oscar Farinetti, ha dimostrato di saper guardare al futuro. Fu il primo, infatti, a sperimentare una formula commerciale che unisse insieme il mercato, la ristorazione e la didattica, integrando in modo armonico le tre fasi della nutrizione.

 

Un'altra eccellenza del panorama gastronomico italiano è rappresentata da Cosimo Rummo, Presidente e AD dell'omonimo Pastificio, che dal 1846 coniuga qualità e innovazione. Secondo Rummo, il segreto del successo sta nel continuare ad essere scatenati e appassionati. Bisogna amare il proprio lavoro e avere l'entusiasmo di realizzare un prodotto straordinario. Per Cosimo Rummo fare l'imprenditore con amore è una sorta di missione, ma ritiene che ci sarebbe bisogno di soluzioni rapide e di un maggior snellimento della burocrazia.

 

Un entusiasmo condiviso anche da Bruno Barbieri, lo chef che vanta ben 7 stelle Michelin, noto al grande pubblico per la sua partecipazione a MasterChef e 4 Hotel. Bruno Barbieri è uno dei testimonial più celebri di due grandi eccellenze del made in Italy, il cibo e l'hotellerie. Barbieri pone l'accento sull'importanza di ricostruire la buona reputazione del settore, dopo l'accusa ai vari locali di essere poco sicuri. L'unica strada è quella di ripartire con coraggio ed entusiasmo, aspettando con fiducia tempi migliori, dandosi una mano reciprocamente.

 

"Farinetti, Barbieri e Rummo sono tre esempi diversi di 'reputazione del CEO' riversata sul brand. – Spiega Davide Ippolito, curatore di Reputation Review e autore del libro Reputazione capitale del terzo millennioSono come il mago Houdini, il mago più famoso di tutti i tempi. Houdini divenne famoso per il suo numero di escapologia, liberandosi da una camicia di forza a 50 metri di altezza. Tutti i maghi all'epoca sapevano fare quel trucco, alcuni dicevano anche che fatto così fosse più facile, ma di loro non ricordiamo il nome e Houdini ancora oggi è ricordato come il mago più bravo del mondo. Houdini già allora aveva capito l'importanza della percezione nella costruzione di una reputazione."

 

"Un brand diventa quanto più efficace quanto riesce ad avere al suo interno una persona che ci mette la faccia, una persona disposta a diventare la star del proprio settore e restare focalizzato sul messaggio del suo Brand. Quello che da anni fa parte della filosofia del Metodo Zwan" conclude Joe Casini cofondatore di Zwan.

 

 

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