#Aperistorie, intervista a Roberto Valbuzzi e Bruno Vanzan

Rustica di San Carlo è protagonista del programma televisivo Aperistorie andato in onda ogni domenica alle 12.50 su La7. A dar voce e volto al programma ci hanno pensato Roberto Valbuzzi, l'executive chef protagonista anche di Cortesie per gli Ospiti, e Bruno Vanzan, il bartender italiano campione del mondo.

In ogni puntata la conduttrice Rossella Brescia ha preso parte a un aperitivo glamour con un ospite del mondo dello spettacolo/entertainment/sport la cui personalità e gli elementi distintivi svelati nel corso della trasmissione saranno di ispirazione per un cocktail creato ad hoc dal barman Bruno Vanzan e per una ricetta esclusiva dello chef Roberto Valbuzzi.


Domenica 25 ottobre andrà in onda l'ultima puntata di #Aperistorie. Scopriamo qualcosa di più sul format dalle "voci" di Roberto Valbuzzi e Bruno Vanzan.


L'aperitivo domenicale ha un nuovo sapore con la trasmissione #Aperistorie, dove assieme a Rossella Brescia realizzate sfiziose ricette. Cocktail sopraffini e patatine Rustica, della storica azienda San Carlo, sono i vostri alleati. Come nasce questo progetto televisivo al quale prendete parte?

Bruno Vanzan:
La nostra collaborazione con San Carlo è arrivata ormai al quarto anno.

É iniziata nel 2017, quando San Carlo, volendo presentare uno dei suoi prodotti iconici, Rustica, all'interno del mondo dell'aperitivo, ci ha scelto per raccontare in modo creativo e originale come questa patatina, caratterizzata da uno spessore particolare e dal taglio ondulato, fosse perfetta per essere abbinata ad ingredienti sfiziosi grazie alle ricette elaborate da Roberto e ai miei cocktail creativi.

Roberto Valbuzzi: Quest'anno, grazie ad #Aperistorie, raccontiamo come l'aperitivo possa diventare, oltre che un momento di abbinamento tra cibo e bevande, un momento di convivialità in cui condividere una storia.

Il progetto ci è piaciuto moltissimo, perché ci ha permesso di dar sfogo alla nostra creatività, inventando abbinamenti e ricette in base agli ospiti delle diverse puntate e alle loro storie.


Quanto è difficile (o semplice) stupire con ricette nuove ed intriganti utilizzando ingredienti non sempre facilissimi da abbinare?

RV: Rustica è ideale per l'aperitivo glamour per le sue caratteristiche: il suo spessore particolare, il suo taglio ondulato e leggermente incurvato, la sua croccantezza sono perfette per creare abbinamenti creativi e moderni.

Occorre prestare attenzione a non coprire troppo il suo gusto e utilizzare abbinamenti che lo esaltino.

In questo programma, ma anche in tutti questi quattro anni con San Carlo, mi sono sbizzarrito, ho utilizzato davvero qualsiasi ingrediente e il risultato è sempre stato apprezzato.

BV: I cocktail non hanno mai trovato molto spazio in televisione, io ho iniziato a collaborare con La7 ai tempi dei Menù di Benedetta, lì però facevo ricette semplici e classiche.

Con #Aperistorie ho potuto lasciare libero sfogo alla mia fantasia cercando di stupire sia il pubblico da casa che perché no gli operatori del settore.

Il processo creativo è qualcosa di innato che ognuno ha dentro basta solo sapersi ascoltare e conoscere a fondo gli ingredienti per creare abbinamenti perfetti anche con il cibo.

Dove trovate l'ispirazione per le vostre ricette?

RV: L'ispirazione è data fortemente dalle storie e da chi ci sta dietro, dagli ospiti e dalle tematiche che propongono strettamente legate a loro; sono i loro racconti a dare il via al processo creativo e a fungere da stimolo per creare ogni volta le nuove ricette che proponiamo.

BV: Da ciò che mi circonda, la natura, i colori, i profumi, i cibi, fino a risalire alle origini storiche dei cocktail, come il Negroni rivisitato per Alba Parietti in una puntata di #Aperistorie.


Dolce o salato? Quali sono i piatti ed i drink che più solleticano il vostro palato? E quelli che invece apprezzano di più i vostri commensali?

RV: In #Aperistorie ci leghiamo alle persone, ai gusti degli ospiti perché ognuno ha il suo, con il proprio personale modo di intendere il cibo.

In generale le ricette devono essere equilibrate per piacere a tutti i clienti e a tutti i palati, senza eccedere per acidità, dolcezza o altro.

L'equilibrio dei gusti è sempre la via migliore, tranne in particolari casi che richiedono sfumature di gusti, soffermandosi di più su alcuni in base agli ingredienti che si stanno utilizzano.

BV: Personalmente io prediligo il dolce, ma cerco sempre di comprendere il gusto delle persone.

Per esperienza so che chi si avvicina al mondo del cocktail ama sentire un gusto dolce, ma poi con l'età e l'abitudine ad assaporare i drink il gusto cambia e si predilige il secco perché appaga di più, offre maggiore soddisfazione.

Il food ormai è uno dei protagonisti della tv: quali programmi come Aperistorie hanno permesso al pubblico generalista di approfondire la conoscenza del mondo del food

RV: In generale i programmi che mostrano come si mangia nelle varie parti del nostro bel paese.

Quelli che raccontano il food e le storie che ci sono dietro al piatto.

Ormai ce ne sono diversi in tv; e poi ci sono quelli che raccontano le storie delle persone che preparano il cibo, che realizzano i piatti.

La cosa veramente importante è che siano prodotti editoriali di qualità e che rispettino il cibo.

Anche l'arte del bartender è ormai sdoganata al pubblico, il quale ha scoperto che bere (naturalmente responsabilmente) non è soltanto versarsi nel bicchiere una bibita, ma creare delle "opere" che sanno stupire sia per il gusto che per la loro composizione.

BV: Assolutamente si d'accordissimo sulle creazioni che sono un'esperienza di gusto, non si tratta solo di miscelare dei prodotti, ma di vera ricerca e sviluppo per creare cocktail che non spaventino le persone, quando ad esempio si approcciano per la prima volta a questo mondo.

Per far vivere un'esperienza di gusto, la quantità di alcol non deve essere troppo elevata; è importante bere bene e di qualità per poter assaporare e degustare i cocktail.

Quale ricetta suggerireste ai nostri lettori per un aperitivo autunnale?

RV: Una crema di zucca piastrata, porcini cotti a bassa temperatura in un brodo di funghi e arrotolati sulla zucca, poi aggiungerei un sapore intenso con un pizzico di polvere di peperoncino e per finire qualche pallina di finger lime per esaltare i gusti.

BV: Un Americano con bitter vermouth, sciroppo di the nero e del ginger beer, che è una bevanda sodata alla base di zenzero, al posto della classica soda.

A quali altri progetti state lavorando?

RV: Insieme a Bruno abbiamo realizzato #Aperistorie, poi singolarmente sto lavorando a Cortesie per gli ospiti e alla seconda stagione di Chef in fattoria che è un racconto autobiografico e andrà in onda da metà novembre. 

BV: Ho una passione per la mixology e mi piace rendere eccellente tutto quello che amo fare e oltre ai programmi tv gestisco 3 società: un'Academy, che offre formazione specifica nel campo del beverage sia per appassionati che professionisti del settore; una società di cocktail catering e la distilleria dove produciamo lo Iovem (Giove in latino) un nettare alcolico dal colore viola ispirato all'ambrosia che amavano bere gli antichi romani, perché come ho già detto prima mi piace prendere spunto anche dalla storia, dal passato.

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