A pranzo da Il Panzotto

 

A cura di Alessandro Tozzi


A due passi da San Pietro, accanto al mercato Trionfale, precisamente in Via Trionfale 94, giace un piccolo ma accogliente ristorante, il Panzotto, dove è di casa la qualità a prezzi molto ragionevoli.

Ricevuti molto gentilmente dai gestori Alessandro e Rita e da tutto lo staff, ci accomodiamo fuori, a metà novembre, cosa possibile probabilmente solo a Roma; qualcuno perfino in magliettina. Anche il clima di Roma contribuisce al buon umore, ma il bello deve ancora venire.

Fin dagli antipasti apprendiamo subito uno dei punti di forza del Panzotto: l'olio extravergine della Sabina, delicatissimo, che in accoppiata con un pane croccantissimo e salato al punto giusto è una delizia. Poi un salamino per niente grasso, uova freschissime, pomodoro e verdure di stagione e perciò inappuntabili. Anche i fritti, olivette, supplì e quant'altro risultano digeribilissimi grazie alla qualità dell'olio utilizzato. Ricotte e formaggi a ruba.

Il tutto imbevuto di ottima acqua gassata al punto giusto e soprattutto da un vino rosso perfettamente in linea, il Bariletta Telaro da Caserta. 

L'esaltazione prosegue con i primi: personalmente preferisco pasta corta e scelgo una carbonara con mezze maniche, deliziosa, ne esco sazio ma per niente appesantito grazie alla freschezza delle uova. Altri optano per tortellini, rigorosamente bolognesi doc, oppure spaghetti all'oro verde, del pastificio Cavalieri di Lecce. Le paste emiliane e pugliesi sono altri prodotti di punta serviti al Panzotto, sempre con l'estrema efficienza di tutto il personale. Tutti a leccarsi i baffi e piatti completamente puliti, scarpetta compresa data la bontà del pane, sembrano appena usciti dalla lavastoviglie.

Nella circostanze bypassiamo il secondo vista l'abbuffata, ma non rinunciamo al dolce: da parte mia una mousse al limone molto cremosa e abbondante, una delizia. Altri vanno sul più tradizionale tiramisù o su cremolate di varia specie, lunghi attimi di silenzio assoluto, tutti con la bocca troppo occupata per parlare.

Con un buon caffè e un arrivederci a prestissimo si conclude un pranzo di lavoro eccezionale ma al tempo stesso per nulla pesante, che neanche ha potuto compromettere il lavoro del pomeriggio. Locale caldamente consigliato.

 


 

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